Determinazione, competenza e passione per la bellezza: sono questi gli ingredienti che hanno permesso a Mara Alvaro di trasformare un percorso iniziato come dipendente in una vera carriera imprenditoriale.
Formulatrice cosmetica, divulgatrice e docente, Mara ha costruito una community fedele grazie al suo linguaggio tecnico ma accessibile, diventando un punto di riferimento nel settore beauty.
Nella nostra rubrica Imprenditrici con Stile, ci racconta come è riuscita a ritagliarsi il suo spazio in un mondo competitivo e ancora molto legato a stereotipi, e come lo stile personale possa riflettere carattere e professionalità.
Ciao Mara, innanzitutto grazie per aver accettato di partecipare al mio progetto. Comincerei l’intervista parlando di te: ti va di presentarti brevemente e di parlarci del tuo percorso professionale?

Hai iniziato il tuo percorso come dipendente: cosa ti ha spinto a fare il salto e trasformarti in imprenditrice?
Alcune circostanze mi hanno portato a pensare di andare oltre. Faccio divulgazione dal 2013 dapprima sul mio sito Cosmesidoc, poi tramite canali social. Si accumulavano proposte e impegni a cui non volevo rinunciare e col solo obiettivo di essere una figura di riferimento nel panorama cosmetico. Obiettivo che posso dire di raggiungere pian piano con piccole grandi soddisfazioni.
Quali sono state le difficoltà più grandi che hai incontrato all’inizio e come le hai superate?
La distanza dal mondo aziendale è stato uno scoglio da superare.

Guardando indietro, qual è il momento in cui ti sei detta: “Ok, ce l’ho fatta”?
Nel momento in cui diversi colleghi mi dicevano “ ho visto che hai un blog in cui scrivi cose interessanti e professionali” e appena mi chiamavano anche per fare interviste e piccoli speech, ho capito che la mia determinazione, la mia passione e curiosità nel voler imparare e approfondire ha funzionato. Continuo a farlo perché è sempre importante avere curiosità e voglia di andare oltre.
Come ti sei sentita a muoverti in un mondo in cui spesso l’imprenditoria è ancora a prevalenza maschile?
Non ho preteso nulla, ho solo cercato di andare avanti per la mia strada trovando collaborazioni in modo umile e sorridente. Ho capito e capisco tutt’oggi che la collaborazione crea network e il network dà gli spunti, le idee, aiuta a migliorarsi. Quando qualcosa o qualcuno non mi piace e non i dà le giuste energie, lo evito perché nel mio percorso cerco sempre di stare bene.
Come vivi il rapporto con il tuo team/clienti: preferisci un approccio più “manageriale” o empatico?
Cerco di essere maggiormente empatica. Aiuto principalmente a realizzare linee cosmetiche quindi questo significa conoscere e ascoltare chi decide di investire in me e nel progetto cosmetico. Cerco di far capire che posso realmente aiutare a realizzare un obiettivo, un sogno senza giri e fronzoli. La mia strategia migliore è il ragionare insieme su come possiamo lavorare bene.
Il beauty è un settore in continua evoluzione: qual è stata la tua sfida più grande nel costruire un business che restasse sempre al passo coi tempi?
La sfida più grande oggi è far capire chi si è veramente. Sembra una frase da film ma è realmente così.

Da dipendente a imprenditrice: cosa è cambiato nel tuo approccio al mondo della cosmetica?
Sono più propositiva, attiva, pronta a rispondere. Quando lavoravo in laboratorio facevo poco di prima persona. Se lavoravo tanto o poco, a fine mese venivo comunque ripagata. Quando si è imprenditrici o comunque dei lavora in modo autonomo cambia la visione. Diventi più responsabile, aperta a più collaborazioni, prima di passare oltre ci pensi attentamente e soprattutto da ogni contatto può sempre nascere un progetto.
In un settore così affollato, come sei riuscita a differenziarti e a costruire una community fedele attorno al tuo brand?
Il tempo ha dato i suoi frutti. Ci vuole tanta pazienza, non mollare anche quando i risultati dimostrano tutt’altro. Ho sempre risposto a tutti, ho ascoltato ogni singolo follower, strutturato skincare routine al bisogno, creato infoprodotti gratuiti, libri. Insomma, nel tempo ho cercato di fidelizzare il più possibile e senza essere troppo aggressiva nella comunicazione.
Oggi la cliente beauty non compra solo un prodotto, ma un’esperienza: come riesci a trasmettere i valori e la filosofia del tuo lavoro?
Il mio linguaggio tecnico ma comprensibile, il mio dare un punto di vista privilegiato perché derivante da esperienza concreta all’interno di realtà cosmetiche, mi ha sempre permesso di avere tra i seguaci un pubblico attento alle mie parole e ai miei consigli. Difficilmente ricevo commenti negativi e spesso vengo proprio scelta per l’equilibro che ho sempre cercato di mantenere tra professionalità e semplicità di linguaggio.
Quanto contano la comunicazione online e i social nel tuo percorso di crescita? Ti ricordi il momento in cui hai capito che erano strumenti fondamentali per far decollare la tua attività?
L’ho capito nel 2013.

Il mondo beauty ha ancora tanti stereotipi legati all’apparenza: come ti sei rapportata a questa realtà e in che modo hai scelto di proporre un approccio diverso (più autentico, personale, ecc.)?
Io mi propongo sempre me stessa: un filo di trucco, niente chirurgia per sembrare perfetta ma un viso che splende grazie ai cosmetici che uso perché questo oggi deve essere il mio messaggio: costanza e impegno nella routine di bellezza aiutano a mantenere capelli, corpo e pelle sani. Se le rughe ci sono, al momento me le tengo, domani magari cambierò idea, Niente eccessi nel mio outfit ma gli abiti da lavoro che spesso sono i camici che indosso per lavorare.
Guardando al futuro, quale pensi sarà la prossima grande sfida per chi lavora nella cosmetica?

La mia rubrica si chiama “Imprenditrici con Stile”, perché vorrei che si scardinasse l’idea che la Donna Imprenditrice debba essere solo quella in tailleur scuro, tacchi alti e valigetta. Io sono, però, convinta che la professionalità vada oltre a quello che decidiamo di indossare al mattino e che i nostri outfit siano un ottimo veicolo comunicativo della nostra personalità. Per questo, vorrei parlare anche del vostro stile personale e del vostro rapporto con la moda.
Come descriveresti il tuo stile personale?
Giovanile, a volte statico ma colorato.
Come si è evoluto nel tempo?
Forse si è evoluto poco. I colori mi sono sempre piaciuti ma non sono un tipo stravagante o troppo estroso. Esalto la giusta femminilità.
Ti sei sempre sentita libera di esprimerti attraverso ciò che indossavi? .
Si quasi sempre.
Com’era il tuo rapporto con la moda e i vestiti quando eri più giovane?

C’è stato un capo o un accessorio che ti faceva sentire invincibile nei tuoi primi anni di lavoro?
Il gilet mi piace perché mi rende sicura
Oggi, che ruolo gioca l’abbigliamento nel tuo quotidiano, Mara? Lo vivi come un mezzo per esprimere chi sei o come uno strumento “strategico” anche per il lavoro?
Entrambe le cose, dipende dal contesto
Qual è il tuo outfit “salvagiornata”, quello che non ti tradisce mai?
Pantacollant e maglia un po’ lunga oppure jeans o gonna aderente con anfibi e gilet
C’è un capo che racconta meglio di tutti chi sei oggi, sia come donna che come imprenditrice?
Il tailleur con gonna corta (ma non troppo) mi piace molto. Ne ho uno a quadri che mi fa sentire comoda ed elegante nello stesso tempo
Cosa significa per te avere stile?

Per fine, chiedo sempre alle mie Imprenditrici di lasciare un messaggio alle giovani donne che sognano di diventare imprenditrice. Qual è il tuo messaggio Mara?

La storia di Mara Alvaro è la prova concreta che professionalità e autenticità sono le chiavi per emergere, anche in un settore affollato come quello cosmetico. La sua capacità di unire competenza tecnica, divulgazione chiara e un approccio empatico al lavoro l’ha resa un modello per chi sogna di intraprendere la propria strada.
Con il suo stile personale, fatto di equilibrio, femminilità e attenzione ai dettagli, Mara dimostra che la vera forza di un’imprenditrice sta nel restare fedele a sé stessa, senza inseguire mode effimere o strategie aggressive.
Il suo messaggio è un invito prezioso: avere pazienza, proteggere i propri sogni ed eliminare le energie negative. Un consiglio che, in fondo, vale non solo per l’imprenditoria, ma per la vita.

