Quando si prepara la valigia per una partenza, spesso si cede al caos del momento: si buttano dentro capi a caso, si comprano capi nuovi perché “giusti per la destinazione”, si dimenticano pezzi fondamentali della propria identità estetica,…
Ma la verità è una sola: viaggiare cambia i ritmi, non la nostra personalità.
Lo stile personale, se ben definito, non ha bisogno di ferie. Si adatta, certo, alle esigenze del viaggio, al clima e alle attività in programma. Ma non scompare. Non ha senso trasformarsi in un’altra persona per una settimana all’anno.
Adattarsi, non snaturarsi
Lo stile personale è il nostro più grande alleato: ti segue ovunque, anche lontano da casa. Non si tratta, infatti, di stravolgere il guardaroba per “essere adatti alla vacanza”, ma di declinare la propria estetica nei contesti nuovi in cui ci si troverà.
Per farlo, è utile scegliere capi che:
- ti facciano sentire a tuo agio anche fuori dalla comfort zone (pensa a esperienze avventurose o a paesi con codici culturali diversi);
- non siano un ostacolo al vivere appieno il viaggio: un vestito bellissimo ma ingestibile durante una camminata sotto il sole? No, grazie;
- rispettino la tua estetica senza scadere nella parodia di te stessa;
- siano consapevoli e rispettosi della cultura locale (attenzione a scollature, trasparenze, spalle scoperte, ecc.).

Domande da farsi PRIMA di preparare la valigia
Prima ancora di scegliere i capi o scrivere una checklist, il primo vero passo è porsi le domande giuste. La valigia perfetta parte da un momento di riflessione: su chi sei, su cosa farai e su come vuoi sentirti durante il viaggio.
- Che tipo di viaggio sto per fare? Avrò giornate piene di escursioni o cene eleganti? Sarà una vacanza rilassante o un viaggio itinerante?
- Quali esperienze voglio vivere? Mi troverò spesso all’aperto, in ambienti formali o in contesti culturali che richiedono un abbigliamento specifico?
- Quali parti del mio stile personale voglio assolutamente portare con me? C’è un capo che mi rappresenta sempre, un colore che mi fa sentire bene o un accessorio che mi dà sicurezza?


Rispondere a queste domande ti permetterà di fare scelte più consapevoli, evitando di cadere nel tranello del “lo aggiungo, non si sa mai!”
Comodità ≠ Sciatteria
La necessità di essere comodi e indossare outfit funzionali non si traduce automaticamente in look trasandati o anonimi. Allo stesso tempo non dobbiamo forzarci in outfit super curati, che ci impedirebbero i movimenti.
Il segreto, a casa come in viaggio, è saper coniugare praticità ed espressione di sé, puntando su capi che garantiscano comfort senza compromettere lo stile. I tessuti leggeri, resistenti e piacevoli sulla pelle, come lino, jersey tecnico, viscosa o chambray , diventano alleati preziosi. Ma il vero punto di svolta è scegliere capi già rodati: quelli che conosci bene, che ti fanno sentire a tuo agio, che sai come si comportano dopo ore di camminate, spostamenti e caldo.

Non è il momento di sperimentare qualcosa che “forse” ti starà bene: in valigia entrano solo pezzi che ti rassicurano e ti rappresentano, che ti permettono di affrontare ogni giornata sentendoti allineata con te stessa, anche lontano da casa.
Vestirsi in tema non vuol dire travestirsi
Può essere divertente “entrare nel mood” della destinazione, pensando a look che si abbinino alla palette cromatica attenzione a non trasformarsi in una cartolina vivente.
Non sei lì per copiare un’estetica, ma per farla tua, quindi:
- resta fedele al tuo stile, non stravolgerla tua immagine
- prendi ispirazione dalla cultura e dai costumi del luogo, non imitare;
- inserisci uno o due elementi tipici del luogo, ma che siano comunque inerenti al tuo stile, così che il risultato finale sia armonioso e coerente
Ad esempio, se ami lo stile rock e sei in Costiera Amalfitana, un caftano è il capo perfetto ma meglio optare per un modello nero a cui aggiungere accessori grintosi e borchiati

Vestirsi in sintonia con il luogo che si visita può essere un ottimo modo per apprendere di più sulla cultura e farsi foto carine, ma serve consapevolezza: non tutto ciò che è “tipico” è automaticamente adatto ad essere indossato dai turisti.
Alcuni capi o simboli hanno un valore spirituale, cerimoniale o identitario che non può, e non deve, essere semplificato a pura estetica. Informarsi prima di acquistare o indossare un elemento tradizionale è un atto di rispetto verso la cultura ospitante: il confine tra ispirazione e appropriazione culturale è sottile, ma reale; meglio evitare travestimenti folkloristici e preferire accessori o dettagli che celebrano l’artigianato locale, senza snaturarlo o svuotarlo di significato.

Un esempio? Il kimono giapponese tradizionale è un capo bellissimo, ma non va assolutamente abbinato a sneakers e denim. Meglio optare per un modello rivisitato, così da poterlo indossare con stile, rispetto e originalità.
Perché preparare in anticipo gli outfit?
Pensare agli outfit prima di preparare la valigia, non significa togliere spontaneità al viaggio, ma garantirsi libertà mentale una volta a destinazione. Un guardaroba pianificato evita gli abbinamenti forzati dell’ultimo minuto, ma soprattutto riduce lo stress da “non ho nulla da mettere” e la possibilità che la valigia superi il peso massimo consentito a suon di “potrebbe sempre servire, me lo porto”!

Il modo in cui ti vesti in viaggio può diventare un gesto di cura, un modo per sentirti al sicuro, rappresentata, autentica.

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