Lunedì 5 luglio 2021 il bikini, il costume a due pezzi più famoso al mondo, ha compiuto 75 anni.
Considerato rivoluzionario da molti, ma addirittura provocatorio e osceno da altri, il bikini è un elemento chiave della storia della moda oltre che dell’emancipazione femminile.
Dopo il successo della DenimWeek di Maggio (trovi qui e qui i post a tema), su Instagram i miei follower hanno votato per una nuova settimana a tema. In occasione del compleanno del costume a due pezzi più amato e comprato nel mondo, scopriamo la sua storia!
Ma come è nato? Come si è evoluto nel tempo?
PRIMA DEL 1946
Il costume a due pezzi affonda le sue origini addirittura nell’epoca romana. Sono stati trovati infatti affreschi e mosaici raffiguranti giovani donne intente a partecipare a giochi atletici, indossando qualcosa di molto simile al bikini a cui siamo abituate.
I loro due pezzi non hanno lo stesso scopo di quelli che conosciamo e utilizziamo al giorno d’oggi, ma quegli affreschi sono comunque una testimonianza di quanto nella storia tutto venga ripreso e rivisitato.
La società e il costume negli anni si sono evoluti e hanno reso l’abbigliamento femminile più casto e morigerato. Si dovrà aspettare fino al 1932 per un costume che scoprisse il corpo.
Il successo non arrivò mai per Heim, ma gettò le basi per una vera e propria rivoluzione.
L’INVENZIONE RIVOLUZIONARIA
Nel luglio del 1946, l’intuizione arrivò non a uno stilista, ma a Louis Réard, un ingegnere automobilistico che alla fine della Seconda Guerra Mondiale rilevò l’azienda di lingerie della madre.
Galeotta fu una giornata al mare, sulle spiagge di Saint Tropez: Réard si rese conto che le donne intorno a lui si arrotolavano i loro vestiti da spiaggia per esporre più pelle possibile ai raggi solari.
Ma perché chiamarlo proprio Bikini?
In quello stesso periodo l’atollo statunitense al largo dell’Oceano Pacifico, divenne il centro nevralgico di alcune operazioni militari: l’esercito stava infatti testando gli effetti di una bomba nucleare, se sganciata in mare aperto. Réard disse che voleva che il suo costume doveva avere l’effetto di una bomba sulla società e la moda femminile.
La sfilata ebbe un effetto clamoroso: in pochissimi giorni l’ingegnere ricevette più di 50 mila lettere di congratulazioni. Anche per Michelle ci fu la svolta: innumerevoli furono le proposte di matrimonio che fioccarono successivamente alla sfilata.
LA SCALATA AL SUCCESSO
Nonostante il grande entusiasmo suscitato dalla sfilata, il bikini di Réard venne considerato troppo audace e succinto da moltissime persone.
Il vero cambiamento culturale avvenne grazie a modelle e attrici che lo sfoggiarono fieramente su riviste e spiagge.
– Rita Hayworth fu la prima a sfoggiarlo in spiaggia
– Brigitte Bardot fece scalpore nella pellicola “E Dio creò la Donna”
– Indimenticabile la scena di Ursula Address, la primissima Bond Girl, che in Lincenza d’Uccidere emerge dall’oceano con solo un bikini addosso
Fondamentali per l’affermazione del bikini furono gli anni Sessanta: il due pezzi diventa il simbolo della rivoluzione sessuale e si impone nei mercati globali.
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